Massimo Falcioni, Direttore Centrale Euler Hermes SIAC
Euler Hermes SIAC affianca le aziende nel selezionare i clienti, gestire il recupero del credito in caso di mancato pagamento, indennizzare la perdita nei casi di insolvenza accertata. La Società appartiene al gruppo Euler Hermes, membro Allianz, ed è quotata all’Euronext Paris. Il Gruppo e le sue principali società di assicurazione crediti hanno ricevuto il rating AA- di Standard & Poor’s.
Il Report è una ricerca sui mancati pagamenti delle imprese italiane, ovvero un’attenta analisi condotta su ogni singola regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici.
Da questa scrupolosa indagine (il monitoraggio giornaliero dei pagamenti della Banca Dati Euler Hermes è costituito da circa 40 milioni di aziende, di cui 400.000 italiane) emerge un leggero miglioramento da parte di alcune regioni del Sud, vale a dire Campania, Puglia e Calabria ma un sensibile deterioramento della posizione del Molise, Basilicata e Friuli Venezia Giulia. Nonostante l’impatto del rialzo delle commodities, le imprese che operano nell’Alimentare, Abbigliamento e Carta danno performance migliori in termini di affidabilità, mentre la Chimica e la Siderurgia, che comunque mantiene stime positive per il 2011 in Italia, presentano dati più contrastati.
I mancati pagamenti
In recupero i pagamenti nei primi 3 mesi del 2011, trend principalmente generato dalla dinamicità dell’export e da una maggiore selezione delle imprese.
ITALIA
“I mancati pagamenti, da inizio anno, recuperano il saldo negativo della crisi (- 26% a marzo 2011) mentre gli importi medi, pur migliorando (- 18% a marzo 2011), recuperano solo parzialmente”- dichiara Massimo Falcioni, Direttore Centrale Euler Hermes SIAC. “Tra i settori merceologici l’abbigliamento, il tessile, il calzaturiero, la carta e l’alimentare nei quali la qualità del made in Italy torna ad essere vincente, presentano un recupero importante sia sulla frequenza dei mancati pagamenti che nella severità degli importi medi”. Entrando nello spaccato regionale Falcioni afferma: “Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta sono le regioni che recuperano rispetto ai livelli pre-crisi, mentre, il Friuli V.Giulia, Molise e Basilicata mostrano uno scenario in peggioramento. In tutte le altre regioni si evidenziano trend di ripresa che non consentono tuttavia di tornare ai valori del 2007”.
EXPORT: in forte recupero e principale driver della ripresa economica ed industriale.
Falcioni, proseguendo la sua analisi anche sui mercati Export, verso i quali le imprese italiane si rivolgono, afferma: “L’Export italiano ha mostrato segnali di forte dinamicità con variazioni a doppia cifra e una particolare attenzione ai mercati extra-Ue più vivaci. Il numero dei mancati pagamenti ha segnato a marzo un – 46%, mentre, sul fronte importi medi il decremento è stato – 59%. I segnali positivi provengono dall’abbigliamento, tessile, calzature, mobili e arredamento da sempre uno dei più forti e prestigiosi comparti del nostro export, in ripresa dopo una crisi gravissim, alimentare, cuoio e pellame. Si confermano con trend negativi la siderurgia, l’energia, la meccanica e la chimica”.
“Questo monitoraggio – afferma Massimo Falcioni, Direttore Centrale Euler Hermes SIAC – è uno strumento utile per orientarsi nel complesso scenario economico/finanziario che stiamo vivendo. Una guida che assolve ad una molteplicità di funzioni. Almeno tre di queste sono da sottolineare: il Report sui mancati pagamenti delle Imprese Italiane fotografa in modo analitico lo stato di salute dei segmenti produttivi fondamentali; elimina il rischio di scelte approssimative; scandisce i tempi della competitività”. Falcioni, legandosi al tema della sottoassicurazione delle imprese italiane e della scarsa conoscenza del rischio, conclude: “Saper selezionare i clienti e i nuovi mercati, ridurre i costi operativi, focalizzando l’attenzione sulla gestione dei flussi di cassa, proporre un’offerta innovativa, sono le soluzioni migliori per tornare ad ottenere utili e garantirne la sostenibilità”.