Si tratta del primo effetto del decreto fortemente voluto dal Governo Renzi. Gli impiegati del Catasto non si sono mai trovati in una situazione del genere: si stima che la rendita catastale di un immobile media salirà, arrivando al 25% in più rispetto al 2014.
La riforma è dettata anche dal fatto che il Catasto non ha mai subìto modifiche per più di settantacinque anni, paralizzando di fatto il sistema di prelievo fiscale basato sulla rendita catastale dell’immobile. Una volta decise le regole in materia di Imu e di Tasi, quindi, ora si provvede alla rivalutazione generale degli estimi.
Per la nuova rendita catastale, per gran parte degli appartamenti sarà necessario un sopralluogo: l’unità di misura utilizzata per valutare il valore di base di un appartamento non saranno più i vani che compongono l’immobile, ma gli effettivi metri quadri di superficie a disposizione.
A complicare la situazione ci saranno poi i casi in cui la rendita catastale non è mai stata presa in considerazione dai proprietari (restando inalterata nonostante importanti lavori di ristrutturazione). Questo andrà a comportare un cambiamento radicale anche nella gestione delle compravendite, oppure per stabilire i canoni di locazione.
Fino a questo momento, per pagare gli importi dovuti all’Agenzia delle Entrate, il contribuente ha dovuto semplicemente applicare un coefficiente alla rendita catastale che era inserita nei documenti riferiti all’immobile. Dopo il passaggio della Riforma (la conferma definitiva arriverà nei prossimi giorni), invece del coefficiente ci sarà un algoritmo, che terrà conto di diversi parametri sottovalutati in passato (per esempio, l’algoritmo cambierà in base ai lavori volti ad aumentare il valore dell’immobile).
Per rendere più veloce il cambiamento, il Governo avrebbe già pensato a delle commissioni diffuse su tutto il territorio nazionale, quindi in grado di poter effettuare monitoraggi a tappeto per verificare le condizioni degli immobili. Nel frattempo, secondo le prime stime, la variazione fiscale potrebbe già farsi sentire con il rincaro significativo del 25%.
La Riforma non potrà essere attuata immediatamente, ma per le realtà più importanti le amministrazioni locali si stanno già preparando. Per il calcolo aggiornato della rendita catastale di un immobile varranno gli stessi criteri utilizzati per l’ubicazione: chi si trova in periferia dovrebbe spendere meno rispetto a chi abita nelle zone centrali, ma ora tutti questi dettagli sono in discussione in Parlamento.