Cos’è
l’assegno di mantenimento
L’assegno di mantenimento
rappresenta uno dei provvedimenti più importanti assunto dal
giudice, o sottoscritto liberamente tra le parti, per supportare il
coniuge economicamente più debole in caso di separazioni, anche di
fatto, divorzi e scioglimento delle unioni civili. A differenza del
passato, con la nuova normativa vigente in materia, per il calcolo
dell’assegno di mantenimento non viene più preso come parametro di
riferimento il tenore di vita condotto durante il matrimonio ma
vengono introdotti nuovi criteri per determinarne il suo
valore.
Leggendo questa breve guida è possibile conoscere
come funziona l’assegno
di mantenimento
e scoprire tutti i casi in cui questo viene revocato.
Cosa
dice la legge italiana sull’assegno di mantenimento
Nel
rispetto delle normative vigenti in materia sul diritto familiare in
caso di separazione il partner economicamente più debole ha diritto
a richiedere l’assegno di mantenimento a condizione che:
– la fine
del rapporto coniugale non sia addebitabile al coniuge
richiedente;
– il partner richiedente non percepisca redditi
propri in tal misura da mantenere lo stesso tenore di vita goduto
durante il rapporto coniugale;
– il coniuge richiedente non
percepisca lo stesso reddito del partner obbligato.
In particolare
l’assegno di mantenimento rappresenta un importante strumento per
tutelare la parte debole soprattutto in presenza di minori e
garantire il rispetto del dovere di prendersi cura materialmente e
moralmente dei figli anche a seguito dello scioglimento di un
matrimonio, della fine di una convivenza e di qualsiasi altro
procedimento di famiglia.
Come cambia l’assegno di
mantenimento
Il nuovo testo, analizzato dalla commissione
Giustizia della Camera, pone l’attenzione su patrimonio e reddito
netto percepito da entrambi i coniugi, durata del rapporto coniugale,
età, condizioni di salute del richiedente dell’assegno di
mantenimento, presenza di eventuali figli minori, ricerca attiva di
un’occupazione, inadempienza dei doveri coniugali ed eventuale
impossibilità al lavoro a causa di ragioni oggettive legate a
impegni di primaria importanza come quelli di accudire bimbi piccoli
o con problemi di disabilità.
Inoltre la nuova normativa si
concentra anche sulla trasformazione del concetto generale di
condizione del coniuge a quello più ristretto di condizione
personale ed economica in cui ciascun coniuge viene a trovarsi
successivamente alla separazione, differenza che mette in evidenza la
volontà di garantire una maggiore tutela al partner più debole e ai
minori.
Parametri analizzati per determinare l’importo
dell’assegno di mantenimento
In particolare per calcolare
correttamente l’assegno di mantenimento da corrispondere al partner
occorre prendere in considerazione il reddito mensile netto percepito
dal marito e dalla moglie, la presenza di figli minori conviventi,
eventuali proprietà immobiliari e il valore di mercato per la
locazione immobiliare.
A quanto ammonta l’assegno di
mantenimento in una condizione reddituale media
Anche se non è
possibile definire in anticipo, con esattezza, l’importo dell’assegno
di mantenimento in media questo raggiunge circa un terzo del reddito
del coniuge obbligato. A titolo esemplificativo un impiegato con un
reddito medio netto di circa 1600 euro mensili, senza altri introiti,
è tenuto a corrispondere al partner richiedente, privo di redditi,
un assegno mensile di circa 400 euro in caso di assegnazione del
tetto coniugale, importo aumentato a circa 535 euro in caso di non
assegnazione della casa.
Software di consulenza giuridica per
determinare l’importo dell’assegno di mantenimento
Grazie
all’utilizzo di software di consulenza giuridica basati su modelli
matematici predittivi e obbiettivi i professionisti del settore sono
in grado di rispondere alle diverse condizioni dei propri assistiti
con calcoli personalizzati al fine di fornire informazioni chiare e
dettagliate sull’importo dell’assegno di mantenimento e su eventuali
ricalcoli da effettuare a seguito di modifiche alla condizione
economica e patrimoniale di uno dei partner. In particolare grazie
alla presenza di finestre apposite sulla tipologia di pratica questi
software permettono di fornire risposte dettagliate e precise
sull’importo dell’assegno di mantenimento in caso di separazione,
divorzio, scioglimento dell’unione civile e mantenimento dei figli al
di fuori del matrimonio.
Assegno di mantenimento: modifiche
anche sulla sua durata
L’introduzione delle nuove regole di
calcolo per l’assegno di mantenimento non ha portato importanti
modifiche solo alle modalità di determinazione dell’importo mensile
da corrispondere al partner più debole ma riguarda anche la durata
del provvedimento che si trasforma in temporaneo nei casi in cui si
presentano motivazioni contingenti o ritenute superabili dal giudice
e a seguito di nuova unione coniugale o di una sopraggiunta
situazione di convivenza da parte del beneficiario dell’assegno di
mantenimento.
A chi rivolgersi per l’assegno di
mantenimento
In caso di separazione rivolgersi a un avvocato
specializzato in diritto familiare rappresenta la migliore soluzione
per quantificare l’assegno di mantenimento e gestire al meglio ogni
altro aspetto legato alla separazione.